Sestino: la città del Sasso
Sestino fu municipium romano, appartenne alla sesta regione augustea e i sestinates sono ricordati da Plinio nella Storia Naturale; ma ancor prima fu molto probabilmente una località dell’Etruria.
Qui si sono susseguite diverse dominazioni, essendo in un punto strategico particolarmente importante: dominava il Granducato di Toscana e il Regno dei Montefeltro in un’area soggetta alle incursioni dei banditi.
Il paese sorge poco sotto il Sasso di Simone e Simoncello, una formazione geologica molto particolare: due ammassi calcarei “appoggiati” su calanchi di Argilla; un luogo di culto e sicuramente una torre di avvistamento naturale che faceva gola a molti.
L’ultima dominazione, quella fiorentina, fece costruire sulla sommità del Sasso una fortezza (nel 1566) per la residenza di un capitano e di un tribunale che amministrava la giustizia nelle terre di Badia Tedalda e Pieve Santo Stefano; si aggiunsero alcune abitazioni.
Nacque così la Città del Sole. La fortezza fu distrutta quasi subito a causa delle mutate condizioni climatiche che resero impossibile la vita in quel territorio e ad oggi non è rimasto molto, se non le tracce del perimetro e alcune cisterne per la raccolta e la conservazione dell’acqua.
Il centro del paese è molto caratteristico, costruito interamente in pietra, molta della quale proveniente dalla fortezza; non è insolito notare sulle pareti delle costruzioni, alcune pietre antiche con la figura di un sole.
Sestino ha recentemente completato l’allestimento di un Museo Archeologico che testimonia l’origine romana della cittadina: vi si trovano statue, lapidi e un tempietto ricostruito.
Sestino è inoltre famosa ormai da qualche anno, per l’allevamento della razza chianina alla quale dedica una sagra nel mese di Giugno.